Tre anni fa, in piena ondata COVID 31 Marzo 2020,venivamo privati di una figura importante, sia per i nostri affetti, che in generale per tutto quello che ha rappresentato per il
mondo del ciclismo Nazionale e non.
Giancarlo CERUTI, presidente FCI per DUE QUADRIENNI (1997 – 2005), uomo dalle parole dirette che sapevano cogliere sempre il bersaglio senza troppi giri, fu persona che, o la amavi oppure il contrario. Ma in un mondo in cui viene bene sentirsi lodare, magnificare con tanta ipocrisia, la realtà o il presagio di un futuro magari a tinte grigio-scure, sono cose scomode quindi meglio vivere di luccichii di un presente fatto di pacche sulle spalle e di ….complimenti piuttosto di pensare a cosa si potrà assistere.
Giancarlo nel suo essere diretto, presagì un futuro che, a quelle epoche, sembrava non potesse essere realtà ma che purtroppo oggi, è più che mai attuale.
Il riferimento al movimento ciclistico italiano, veniva fatto in un’epoca (15-20 anni fa) ove potevamo contare ben otto squadre nel massimo circuito mondiale. Adesso stiamo ad ammirare grandi colossi mondiali, sperando sempre che prima o poi qualche Re Mida nazionale, decida di entrare in gioco ma purtroppo, tante illusioni-speranze ma certezze ZERO.
Così possibili talenti abbandonano il suolo nazionale (in diversi casi ancor prima di approcciare alla categoria DILETTANTI) e così come la FUGA di CERVELLI verso mete estere, il fenomeno interessa anche lo sport (il ciclismo in questo caso ma poi a guardarsi intorno, non solo il nostro sport).
Addio quindi Amico concreto non un visionario, ma purtroppo proprio per questa sua concretezza, diverse volte scomodo.